14 Novembre 2017

Quali sono i principali errori che vengono commessi in ambito di marketing e che rischiano di inficiare i risultati di un progetto che, diversamente gestito, potrebbe rivelarsi invece un case history di successo?

Fermo restando che non esistono certamente abracadabra per fare andare bene ogni attività di marketing, quello che è altrettanto certo è che c’è una lista di attività che è assolutamente necessario svolgere per garantirsi un più ampio margine di successo. Commettere questi errori grossolani di fatto non permette di cogliere interessanti opportunità strategiche e fattuali che potrebbero fare la differenza.

Ecco dunque quali sono, ancora oggi, i cinque errori più comunemente commessi nel marketing.

  1. Nessuna ricerca di mercato in fase preliminare: questo tipo di attività è assolutamente fondamentale in fase strategica e in ogni fase di vita di qualunque marchio o prodotto. Non soltanto permette di individuare e dunque evitare potenziali criticità, ma anche di anticipare i risultati di progetto o le azioni dei competitor. Le ricerche di mercato hanno l’obiettivo di chiarirsi le idee sul brand, prodotto o servizio che dovremo promuovere; comprendere appieno il target di riferimento e le sue aspettative; capire come intercettarlo e sedurlo e infine testare la nostra strategia di marketing prima di attuarla sul serio.
  2. Nessuna strategia: come è possibile realizzare un progetto di marketing senza una strategia? Sembra una domanda retorica, eppure l’assenza di un piano di azione è ancora uno degli errori più generalmente commessi. Una corretta strategia di marketing, non soltanto digitale ma anche tradizionale, non soltanto supporta un piano di azione più globale, ma focalizza l’attenzione su ciò che è davvero importante, seleziona le figure più corrette per realizzare il progetto, snellisce il lavoro e definisce il successo delle azioni.
  3. Nessun piano di brand omnichannel: come si può pensare di agire al meglio se non si ha un’idea chiara in merito al DNA unico e univoco del brand che dobbiamo proporre? Questa identità chiara deve necessariamente essere espressa in modo coerente in tutte le attività, e non soltanto nel nostro progetto – che è da considerarsi parte di un tutto complesso e variegato. Ricordiamo sempre che gli attori nel settore della Comunicazione e dell’Advertising sono tantissimi, e che operano in un’infinità di canali digitali e tradizionali attraverso una quantità industriale di attività. Quale che sia il messaggio e a prescindere che si differenzi a seconda del medium utilizzato, va sempre tenuto presente che il brand rimane lo stesso. Agiamo di conseguenza.
  4. Nessun monitoraggio di attività e risultati: come è possibile stabilire la bontà di un progetto se non si misurano i suoi risultati? Eppure, questo errore viene ancora commesso. È essenziale quantificare sempre il ritorno delle attività svolte e misurare in modo preciso i risultati ottenuti, non soltanto per avere un quadro dell’andamento generale del progetto ma anche per individuare nuovi spunti e potenzialità.
  5. Nessuna promessa mantenuta: l’effetto boomerang generato dalle promesse non mantenute in ambito di marketing è ben noto. Il brand deve poter realizzare fattivamente quello che ha proposto attraverso la sua campagna promozionale: si chiama coerenza, ma anche correttezza nei confronti dei consumatori. Al contrario, sinergia tra identità e mission di brand e promesse di marketing non soltanto accontenta, ma fidelizza i consumatori.

Condividi articolo